“Romagna mia, Romagna in fiore. Tu sei la stella, tu sei l’amore. Quando ti penso vorrei tornare. Dalla mia bella al casolare. Romagna, Romagna mia. Lontan da te non si può star”
Questo un piccolo estratto della famosissima canzone di Secondo Casadei “Romagna Mia”, che quest’anno celebra i 70 anni!!!
Dato le origini di Secondo Casadei (nato a Sant’Angelo di Gatteo il 1 aprile 1906) e la popolarità di questo brano, abbiamo deciso di fare anche noi un omaggio alla canzone, con una medaglia finisher studiata nei minimi dettagli.
Entriamo ora nei particolari della medaglia:
Fronte
Innanzitutto i colori: il giallo e il rosso, i colori della Romagna. Oltre alla scritta “39° Strapazeda” troviamo una grande Chiave di Violino (il simbolo della musica per antonomasia) e un estratto dello spartito. Questo in realtà è un pezzo originale dello spartito della canzone, note che compongono la celebre frase “Romagna Romagna mia, lontan da te non si può star“.
Retro
Sul retro, oltre alla data della manifestazione, troviamo due simbologie importanti: un logo e un qr code.
Il logo è quello ufficiale della celebrazione dei 70 anni della canzone; inquadrando il qr si verrà invece catapultati sul portale Youtube con il video della canzone di Romagna Mia. Il video, realizzato dalle Edizioni Musicali Casadei Sonora, con la compartecipazione della APT/Regione Emilia Romagna, contiene l’audio nella sua versione originale del 1954. Ultimo appunto il colore blu, il colore del Comune di Gatteo
Cordellino
Finiamo questa analisi della medaglia con il cordellino, ed anche qui abbiamo voluto inserire qualche particolare: come per il fronte della medaglia sono stati scelti il rosso e il giallo (come detto prima i colori della Romagna) ed è stata inserita per intero un estratto della canzone:
Romagna mia, Romagna in fiore tu sei la stella tu sei l’amore. Quando ti penso vorrei tornare dalla mia bella al casolare. Romagna, Romagna mia lontan da te non si può star!
Insomma un ricordo della manifestazione podistica e della celebrazione del 70° anniversario della canzone, tutto racchiuso in una medaglia unica, un ricordo indelebile
Per concludere, vi lasciamo qualche riga sulla storia della canzone, tratta dal sito www.casadeisonora.it:
“Romagna mia” nasce nel 1954, ed ancora oggi è una delle canzoni più ballate e cantate dagli italiani (per anni da dati precisi Siae, la più eseguita nelle balere di tutta Italia). E dire che è venuta alla luce quasi casualmente: Secondo Casadei è a Milano per una delle due incisioni annuali presso La Voce del Padrone (Emi, poi diventata Universal). Deve sostituire un solista che si è improvvisamente ammalato. Ha sempre due o tre brani di riserva, e, per l’occasione, tira fuori quel valzer che tiene già da qualche tempo nel cassetto, per ogni evenienza: “Casetta mia”. Il direttore artistico, Dino Olivieri, autore della celebre “Tornerai”, ascolta il motivo: gli piace, e suggerisce di dargli un titolo di più largo respiro, “Romagna mia”, sapendo quanto è grande l’amore di Secondo Casadei per la sua terra. Il maestro è d’accordo, ed entusiasta chiama a cantarla Fred Mariani, che la interpreta insieme ad Arte Tamburini con grande sentimento.
Romagna mia” parte tranquillamente. Alcuni mesi dopo Secondo Casadei racconta in casa: “Ho sentito un muratore che, mentre era sull’impalcatura, fischiava il ritornello di “Romagna mia”, ed anche l’altro giorno, arrivando a Forlì in stazione, c’era un facchino che la canticchiava…Buon segno!”. Le varie orchestre la inseriscono nel loro repertorio, portandola in giro per tutta la penisola, e l’arrivo poi dei juke-box completa il suo lancio. Tutti i turisti italiani e stranieri che soggiornano sulla riviera romagnola non mancano di acquistarne il disco e di metterlo in valigia, così come chi si trasferisce all’estero.
Più tardi viene tradotta in curiose versioni: russo, giapponese e argentino. Anche PAPA GIOVANNI PAOLO II aveva una grande simpatia per questa canzone e non solo si univa al coro dei gruppi romagnoli alle udienze in San Pietro, ma come aveva dichiarato in alcune sue interviste sui giornali, la “canticchiava” anche da solo nei momenti meno impegnativi. Nel tempo ne sono stati venduti milioni di dischi, e non passa giorno che le Edizioni Musicali Casadei Sonora, custodi gelose di oltre mille composizioni di Secondo Casadei, non ne diffondano gli spartiti ad orchestre o bande che ancora la richiedono.
Si ringrazia